Bella Ciao! Presentazione con Carlo Pestelli al circolo arci La Poderosa di Torino
Domenica 1 maggio, alle ore 21:00, Carlo Pestelli presenta, insieme al giornalista Jacopo Tomatis, il suo libro Bella ciao! La canzone della libertà al circolo arci La Poderosa di Torino.
Se Bella ciao fosse qualcuno, donna o uomo non importa, questi sarebbe nato in una città bilingue, da genitori apolidi, figli a loro volta di altre lingue e che in casa parlavano un dialetto a noi oggi poco noto…
Non c’è canzone al mondo capace di scatenare un’euforia collettiva come Bella ciao, ma allo stesso tempo non c’è canzone in Italia altrettanto capace di dividere gli animi. Sempre, però, nellemanifestazioni pubbliche e in molte ricorrenze istituzionali, le note di Bella ciao sono una bandiera di libertà perché quelle parole che tutti sanno a memoria rilasciano un’energia speciale. Ma quando e in quali circostanze nasce questo canto così famoso? Dov’è che testo e melodia si sono intrecciati per dare vita alla canzone della libertà? Perché un canto popolare tutto sommato recente si è diffuso in decine di versioni e traduzioni in tutto il mondo?
La storia di Bella ciao ha un percorso spazio-temporale non privo di lati oscuri e se l’asse portante è l’appennino padano nel rovinoso epilogo dell’ultima guerra mondiale, echi della melodia circolavano già da molto prima: tra antiche romanze cantate nelle aie, motivi yiddish sfrigolati dai violini di migranti e canti delle mondine nostrane. L’approdo più noto è quello della Resistenza partigiana, ma la storia passa anche per le trincee della Prima guerra mondiale e la Parigi di Montand, in un’incessante cavalcata che risuona, oggi, anche nelle piazze di Hong Kong, Istanbul e New York.
Carlo Pestelli, cantautore e appassionato di storia, ricostruisce l’ipotetico percorso della canzone, ne racconta i luoghi e le esecuzioni più e meno celebri. Un viaggio fatto di musicisti di strada e combattenti, parolieri di frontiera e reduci, donne coraggiose, chansonnier, traduttori, osterie e funerali affollati. Un viaggio che continua a rivivere ogni volta che nelle piazze, le prime, inconfondibili parole si accendono: “Una mattina, mi son svegliato, oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao”.