Rabhi

Pierre Rabhi

Agricoltore, scrittore e pensatore, Pierre Rabhi nasce nel 1938 nel Sud dell’Algeria.
In seguito alla guerra, lascia gli studi e, a vent’anni, si trasferisce a Parigi dove lavora come operaio. Stabilitosi in seguito in Ardèche, si dedica all’agricoltura, diventando uno tra i pionieri del metodo biologico. Si batte per una società più rispettosa dell’uomo e della terra e sostiene lo sviluppo di pratiche agricole che siano alla portata di tutti, soprattutto dei più poveri, e che, nello stesso tempo, assicurino il mantenimento della fertilità naturale.

Negli anni Settanta prende una sempre più netta posizione contro la logica produttivistica applicata all’agricoltura, le cui conseguenze devastanti si mostrano oggi in tutta la loro ampiezza, e, nella sua fattoria, affina i metodi e le tecniche che negli anni successivi insegnerà e divulgherà sotto il nome di ‘agroecologia’.

Negli anni Ottanta mette a punto diversi percorsi di formazione in Francia e nei paesi aridi dell’Africa e realizza programmi in Burkina Faso, Camerun, Mali, Niger, Senegal, Tunisia, volti a migliorare l’autonomia delle popolazioni, a salvaguardare i patrimoni alimentari locali, a lottare la sterilità e la desertificazione delle terre.

Dal 1988 è protagonista di programmi attuati su scala mondiale e sotto l’egida delle Nazioni Unite.

L’applicazione dei metodi dell’agroecologia ha interessato nel tempo anche alcune comunità religiose, come il monastero di clausura di Solan nel dipartimento del Gard, suscitando un modello di convivenza religiosa attento anche ai valori dalla sostenibilità ambientale e della biodiversità, ripreso anche nei monasteri ortodossi della Romania.

Nel 1994, Rabhi fonda l’associazione Terre & humanisme per coniugare ecologia e solidarietà e rinforzare i legami tra gli uomini e tra questi e la terra.

Nel 2002 è protagonista di una campagna elettorale ‘non convenzionale’, con la proposta di rimettere l’Uomo e la natura al centro, suscitando una mobilitazione eccezionale e costituendo più di 80 comitati regionali di sostegno: i colibrì.

Da questo impegno, nel 2003 nasce il movimento Appel pour une insurections des consciences (Mapic), presente in numerosi distretti francesi, per una trasformazione profonda della società, a partire dai cambiamenti individuali e con il sostegno dell’azione collettiva.

Manifesto per la terra e per l’uomo e La sobrietà felice sono il suo invito a ricordarci del nostro futuro.