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Vann Nath

Vann Nath è nato nel 1946 nella provincia di Battambang in Cambogia. Nell’aprile del 1975, quando i Khmer rossi hanno preso il controllo del Paese, Vann Nath ha dovuto lasciare la propria casa e il proprio lavoro di pittore per dedicarsi alla creazione dell’ordine nuovo voluto da Pol Pot. Nel 1978 è stato arrestato e condotto nella prigione conosciuta come S-21 o Tuol Sleng, nella capitale, dove è riuscito a sopravvivere fino all’arrivo delle truppe vietnamite. Risulta che soltanto sette persone siano sopravvissute al centro di interrogazione e tortura.
Ha ripreso il suo lavoro di pittore, dedicandosi a un’opera di testimonianza degli anni dei Khmer rossi, ma anche ad altri soggetti. È protagonista del film S21: La macchina di morte dei Khmer rossi (2003) di Rithy Panh, in cui ha affrontato i suoi carcerieri nel tentativo di ricostruire i drammatici fatti del passato. È stato testimone cruciale al Tribunale speciale per i Khmer rossi. I suoi lavori sono esposti in via permanente al Museo del genocidio di Tuol Sleng e sono stati esibiti in Francia, negli Stati Uniti e in Germania nell’ambito di dOCUMENTA (13). Ha ricevuto numerosi premi, tra cui: Premio Hellman/Hammett Award di Human Rights Watch per gli scrittori perseguitati; Cavaliere delle Arti e della cultura in Francia; Cittadinanza onoraria di Lowell, in Massachusetts; Premio Feather dal Rhode Island Department of Human Services; Chiavi della città di Providence, Rhode Island. È morto nel 2011 a Phnom Penh.